il Capitello

il Capitelloswirl_2

   Di fronte all’entrata del nostro Laboratorio è presente un capitello storico di Thiene. Non appartiene alla corderia ed al museo, ma da sempre accompagna il nostro lavoro e per questo vogliamo raccontarlo con le parole di Nicola Scudella, storico e scrittore thienese.

MADONNA IN TRONO E I SANTI GIUSEPPE E ANTONIO
Via San Camillo de Lellis, incrocio con Via Monte Lemerle, già contrada San Vincenzo

    Il capitello, inserito entro un vecchio muro di cinta della famiglia Antonio Dal Maso, presenta un tettuccio di tegole ad un solo spiovente. L’affresco entro una nicchia (m. 1,40 x 1) è molto rovinato dalle intemperie; raffigura la Madonna seduta col bambino sulle ginocchia che è in atto di benedire San Antonio da Padova, il quale sta inginocchiato alla sua sinistra; dall’altro lato vediamo San Giuseppe con il bastone. Anche la restante parte della faccia del capitello è affrescata: in alto, al centro, lo Spirito Santo in forma di colomba, ai lati fiori e altri motivi ornamentali; il tutto assai deteriorato. La composizione nel suo insieme rivela una buona mano. Particolarmente espressivi i volti della Madonna e di San Giuseppe. Il dipinto può essere collocato verso la metà dell’Ottocento, mentre le strutture sembrano più antiche. Un capitello, questo tra i più belli ed interessanti di Thiene. Che il capitello sia ancora oggetto della pietà popolare è provato dal fatto che sia sempre ornato di fiori freschi per le premure della signora Nella Amatori.

   Particolarmente legato a questo capitello, per il quale ebbe sempre particolari e amorose attenzioni è un tipico personaggio thienese del secolo passato conosciuto con il nomignolo di Barba Sogaro o Frate Ferro. Era un omone, alto più di due metri, che consumò tutta la sua vita ad attorcigliare corde di canapa nel laboratorio artigiano nell’Andio dei Verona, che si trova proprio di fronte al capitello. Portava sempre gli zoccoli di legno, e, mentre camminava su e giù per il lungo andito ombreggiato di gelsi, filando la matassa di canapa sottobraccio, recitava rosari. Altra sua premura era quella di radunare i ragazzi per insegnar loro la dottrina cristiana. Nel laboratorio, fino a qualche anno fa, c’era ancora una piccola tela che riproduceva l’immagine del capitello. Varie notizie che riguardano questo capitello ci sono state fornite dal signor Giacomo Verona che ringraziamo.

BIBLIOGRAFIA: G. Rossi, “Thiene Vecia“, Vicenza, 1959, p. 60

(tratto da: P. Fiorenzo Cuman, Nicola Scudella, “Thiene e i suoi capitelli – saggio sull’edilizia popolare sacra“, Ed. Laurenziane, Padova, 1977, p. 22)

museo-della-canapa-corderia-verona-capitello-scudella

Il capitello fotografato nel 1977, nell’edizione “Thiene e i suoi capitelli”
con le colorazioni ancora discretamente visibili.

museo-della-canapa-corderia-verona-capitello-oggi

Il capitello ai giorni nostri, settembre 2016,
in attesa di un restauro conservativo.

swirl_2